lunedì 25 novembre 2013

La sfiga

Chissà per quale assurdo, misterioso, mirabolante motivo...la sfiga riesce sempre a fare centro. E quando dico centro, intendo dire che le riesce di fare le cose giuste, al momento giusto. Se non fosse che é una gran stronza, ci sarebbe da invidiarla, la sfiga. Io ho il tempismo di  un bradipo zoppo e lei di un ghepardo dopato. Per dire.

Sono reduce dalla più lunga influenza della mia vita. Occhei forse sto esagerando. Ma sette giorni, e dico sette, di malanni/naso colante/dolori muscolari/echipùneha sono qualcosa che non mi accadeva da un bel po’. E che mazzata, gente!

E ovviamente la superinfleunza mi é venuta durante l’unica,e dico l’unica settimana di assenza totale del mio compagno. La sfiga, appunto. Lui, che si prende male ad uscire per fare un aperitivo, lui che si preoccupa sempre per noi e che in questi 18 mesi da famiglia, non si é mai assentato per un giorno. Lui ha deciso (di comune accordo e per ragioni che non vi sto a dire) di rimpatriare in terra italica per una settimana. Secondo i programmi noi ce ne saremmo rimasti qui, nella rampante Berna, soli soletti, io e il mio bambino. Cosa che, ve lo devo dire, mi sembrava anche simpatica e divertente.

E poi la sfiga in formato virus é venuta a farmi visita. Brutta storia. E ho capito che essere sola, sola con un bambino non é che sia la cosa più semplice del mondo. In particolare quando l’infleunza ti ha messa al muro.
Eppure ce l’ho fatta. Siamo sopravvissuti, tutti e due. E questo, ve lo dico, mi gonfia di orgoglio come un gallo cedrone. Mi sento una supermamma.
Occhei i miei riflessi sono stati un po’ così, e dunque il bebito, a tratti, é completamente sfuggito al mio controllo. Per esempio quando ha trovato non so dove (e si lo so che dovrei essere più ordinata) un pennarello verde con il quale ha pasticciato i muri, il tavolo, il tavolino della sala, il mobile della sala e le tende. Ma dai, son cose che capitano. O no? E’ che in quel momento mi devo essere accidentalmente addormentata.
O per esempio quando ha mangiato un numero non specificato di galatine riuscendo a rosicchiarle dall’involucro di plastica. Non ce l’ho fatta a fermarlo.
E che credetemi essere febbricintanti con una creatura di 18 mesi per casa é un’impresa che sa di epico. E mai nella vita mi sarei immaginata di ritrovarmi a vomitare e contemporaneamente a cercare di impedire che il mio bambino si bevesse il balsamo. Oppure di ritrovarmi moribonda sul divano alle otto di domenica mattina a farei versi di tutti gli animali, compreso il coniglio.
E lasciatemelo dire, ho preso l’unica influenza al contrario,quella che ogni giorni che passa stai peggio. Che bello.

Detto ciò ci sono due cose che che ho scoperto, in questa lunga e virulenta settimana:

- Mio figlio é un Gourmet. Dopo mesi e mesi di esclusiva cucina del papà (sì, lo so sono fortunata) la mamma si é rimessa ai fornelli. E diciamoci la verità, io non é che sia proprio uno Chef. Anzi, diciamoci la verità in cucina faccio proprio pena. E se già faccio pena di mio, immaginatevi un po’ come possa essere abile con l’influenza.
Così, confesso, il povero bebito si è dovuto subire la mia cucina. E una sera, abbiamo cenato con latte e cereali. No, non ce la facevo proprio a cucinare.
E’ solo che lui mi ha guardata con gli occhioni, ha guardato la tazza con i cereali, si é girato verso i fornelli. E poi mi ha riguardata, con quella faccia un po’ così, come d a dirmi"mamma, mi stai veramente dicendo che questa é la cena?”. Ora, vorrei anche specificare che la cena con latte e cereali non é niente di paticolarmente strano qui in terra svizzerotedesca. Anzi io direi che cenare a cereali é un passo verso l’integrazione. Che é quello che gli ho detto al bebito: “magna amore che qui con gli zucchini ci dobbiamo integrare”. Lui nel frattempo ha continuato a guardarmi come a volermi dire “mamma, io qui ci son pure nato. non esageriamo, eh!”.-

- E poi adesso lo devo dire. Ti ho maltrattata, giudicata. Ho parlato male di te e ho pensato, a tratti,di cavarmela senza il tuo aiuto. Anzi, ho pensato che fossi più un peso che un aiuto.
Ma cara tetta, te lo devo dire. Grazie.
Senza allattamento non me ce la saremmo mai cavata: io, il bebito e il virus.
Perché il latte di mammà é una specie di calmante naturale. E ci fa sentire così vicini. E ci fa sentire così bene. E stretti, stretti nell’abbraccio dell’allattamento mi sono sentita tranquilla, protetta, con tutto sotto controllo. E ci siamo fatti anche delle gran dormite.
Insomma dai, alla fine a ben guardare, siamo stati un po' due bradipi addormentati e abbiamo vissuto momenti di una disarmante tenerezza.

E adesso son guarita (o quasi). Pronta a ripartire e ad affrontare questo mirabolate inverno bernese.
Ce la posso fare. Yuhuuuuuu.


7 commenti:

  1. L'ultima foto è fantastica!
    Ma nessuno che potesse venirti ad aiutare? Se ti consola, il Navigante è partito ieri e noi siamo tutti mezzi acciaccati, au pair compresa!!

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    1. Allora...ammetto che una sera è venuta un'amica a darmi una mano (e a preparare la cena al bebito, povero stella!). Ebbene é dura quando si é lontano dalla famiglia e tutti gli amici "locals" lavorano... io voglio sapere tutto della au pair, però!!!

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    2. È fantastica, ti basta? Mi sa che alla fine dei 4 mesi sarà dura per me ritornare a essere sola con il Navigante ;))

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  2. Bravissima ce l'hai fatta!!! certo che quando c'è la salute...è meglio :-) però anche un divano, una coperta e un po' di latte di mamma come dici tu possono fare molto. E quella foto è stupenda, ti fa quasi voglia di stare a casa malaticcia e lasciare tutto il mondo fuori, vabbè scusa il momento romantico, so che l'influenza può esere molto brutta e quindi ti stimo al massimo. Sei stata una grande.

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    1. Grazie! Che gentile che sei cara Daisy! La foto non é mia...eh! Comunque fa effettivamente un po' "calendario d'avvento". Ecco, sappi che Berna non é che sia proprio sempre così. Comunque hai ragione: una tisana calda, una coperta, il bebito accoccolato sulla tetta...e tutto si fa più facile.

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  3. Ciao! Nuova lettrice che ha già tentato disperatamente (e compulsivamente) di lasciare dei commenti nel post precedente ma per qualche oscura ragione cibernetica non ci sono riuscita.. Mi presento: mamma di un pupo di 4 mesi alle prese col maternage.. Bellissimo blog complimenti! Spero che tu stia meglio.. Un saluto anche al bebido!

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    1. Cara FrauStrudel, benvenuta!!! E si lo so che il mio blog fa un po' le bizze...e lasciare dei commenti può essere un'impresa piuttosto complicata. Sono io che ho delle energie "tecnologicamente" negative, mi sa.
      Un pupo di quattro mesi, evviva! Che bello! E che fatica, no? Comunque W il maternage. Che di scelte sbagliate nella vita ne ho fatte tante. Ma questa é assolutamente giusta! Torna a trovarm, eh! Un bacio anche al pupo.

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