giovedì 7 febbraio 2013

Un dottore del mio clan

Chissà perché a volte si ha paura di esternare le proprie scelte. Si sa, siamo animali sociali, viviamo in grandi branchi e l'opinione degli altri, di solito, ci sta molto a cuore. Diciamo che ognuno di noi fa parte di un clan e che ognuno di noi fa delle scelte: alcune si avvicinano alla maggioranza degli affiliati al proprio clan, altre meno. A volte sono proprio queste scelte a determinare l'appartenenza ad un clan piuttosto che a un altro e per questo può capitare di avere un po' di timore nell'esternare alcune cose.  E può capitare di sentirsi dei veri idioti, proprio per questo motivo.
Insomma, tutto questo giro di parole, per dirvi che a volte mi scoccia un pochino il dover esternare le mie idee sul maternage,  non so se perché. Forse perché non ho sempre voglia di spiegare a tutti che anche se il nostro bambino dorme con noi, anche se non lo lasciamo mai piangere, anche se mangia quando, come e quello che vuole (notte e giorno, tetta libera compresa), anche se non pensiamo affatto che sia un piccolo furbo e manipolatore...non siamo dei pessimi genitori. Quindi può capitare che alla domanda "ma adesso la fa tutta la notte?" io risponda "si, si" anche se in realtà qualche ciucciatina notturna se la fa sempre. Ed è capitato che alla domanda "dove dorme " io abbia cercato di glissare sulla risposta. Ultimamente, però, mi sono detta "e chi se ne frega, noi dormiamo con il bebito nel letto e ne siamo fieri".
Per questo ho iniziato ad esternare le mie scelte, con tutti.
E la cosa mi ha riservato non poche sorprese.


L'altro giorno mi si avvicina una mia collega e mi pone una domanda in svizzero-tedesco. Ora, diciamo che io con lo svizzero tedesco ho qualche problemino, nel senso che capita di riuscire a star dietro al discorso generale ma spesso mi sfuggono i dettagli. E a volte i dettagli sono determinanti.

E così della domanda della mia collega capisco solo "dove dorme". E siccome stavamo affrontando argomenti relativi al bebito, deduco che mi stesse chiedendo, appunto dove dorme il bebito. E visto che faccio sempre la parte di quella che capisce tutto, e che ho deciso di esternare le mie opinioni, rispondo (un po' timidamente):

- con noi, nel nostro letto -
E lei: occhi sgranati
E io: -mmmm bé vicino, vicino a me....è una cosa che ci piace, una cosa così tenera! -
E lei: occhi sempre più sgranati
E io (che inizio vagamente a incespicarmi): -ma sai, è anche una cosa molto comoda, soprattutto per l'allattamento"
E lei: faccia veramente confusa
E io inizio a non avere più argomenti e a balbettare
E lei: "io ti ho chiesto dove dormono i tuo suoceri quando vengono a trovarvi"
E io: "ahhhhhhhhhhhh......ehhhhh in Hotel"
E lei: " e poi tenersi il bambino nel letto è un'ottima cosa! Il bambino, eh...non i suoceri!"

Questo per dire che a volte si pensa male del nostro prossimo, senza nessun motivo.
E così si resta sorpresi dal fatto che quelli del tuo clan sono vicino a te, solo non te ne eri mai accorta. E a volte si fanno delle gran figure di merda. Ma vabbé.

Qualche tempo fa sono stata colpita da una stanchezza strisciante e debilitante, una debolezza insinuata nella mia quotidianità. Una spossatezza orribile, di quelle che non ti permettono di fare niente, che ti tolgono il respiro, qualunque energia e voglia di fare.Va da sé che e avendo un bambino e un lavoro non mi era possibile passare il tempo a dormire e di conseguenza mi sono decisa ad andare dal medico (consigliata anche dalla mia osteopata). La decisione di rivolgermi al medico mi è costata, però, non poca fatica. Perché? perché avevo paura; paura soprattutto che sul banco degli imputati potesse finire il mio stile di maternage o l'allattamento. Paura di essere giudicata.
Allattare stanca, ce l'hanno ripetuto fino alla noia, allattare e lavorare è "cosa da pazzi". E la paura che il medico mi consigliasse di sospendere (o diminuire) l'allattamento, o di tenermi sfiancamento, era reale e mi faceva paura. Sempre per lo stesso motivo, poche persone erano a conoscenza del mio problema di stanchezza dilagante.

Insomma, alla fine mi decido a prendere appuntamento dal medico, mi presento nel suo studio, spiego il problema e rispondo alle domande di routine. Poi gli dico che allatto, a volte di notte più che di giorno. Lui mi guarda e mi dice:

- l'allattamento è importantissimo. Mia moglie ha allattato fino ai tre anni del nostro primo figlio e ai due del secondo. Il secondo, tra l'altro, mangiava pochissimo e ciucciava tantissimo. E' cresciuto bene lo stesso. Non credo che il suo problema sia dovuto all'allattamento -

Allora faccio outing e aggiungo - si poi tra l'altro il nostro bebé dorme con noi...quindi non è poi così una gran fatica, eh! -

E lui: - Anche i nostri figli hanno sempre dormito con noi! Per un periodo ne abbiamo avuti due nel letto. Ne ho un bellissimo ricordo. Ci è sempre sembrata la soluzione più comoda, naturale e intelligente"

E così scopro che il mio medico è uno del mio clan. E' uno che mi dice "noi i nostri figli non li abbiamo mai fatti piangere, e siamo fieri di questo", è uno con il quale mi ritrovo a parlare di maternage. In pratica il mio medico è una specie di Dr. Sears (come chi è il Dr. Sears? http://www.askdrsears.com/) solo che fa il medico generico e non ha mai scritto libri famosi.
Tutto ciò per dirvi che spesso si teme l'opinione degli altri, senza pensare che forse gli altri la pensano esattamente come noi. Quindi, viva l'outing!
(Per la cronaca, la mia stanchezza strisciante è causata da un problemino alla tiroide. Ma questa è un'altra storia).

2 commenti:

  1. Sei fortunata, avere il proprio medico che condivida ciò che pensi è molto importante!

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    Risposte
    1. Condivido pienamente :-) Infatti dopo questa bella chiacchierata ho capito che mi posso fidare di lui!

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