venerdì 30 novembre 2012

Stiamo calmi che va tutto bene

Venditti cantava: "e quando pensi che sia finita è proprio allora che comincia la salita...che fantaaaaastica storia è la vita". Mi ritrovo perfettamente d'accordo con il testo citato della canzone. Tranne che per l'ultima parte, perché qui di fantastico non c'è proprio niente.
Cosa sarà mai successo? Dunque, dunque per fare una citazione da scuole medie diciamo che se la fotuna è cieca la sfiga ci vede benissimo (cit. di Lupo Alberto).
In pratica lunedì inizio a lavorare e già di per sé questa è una piccola fonte di stress nella mia neovita da neomamma. Una neomamma è di solito parzialmente sollevata da questa preoccupazione, se sa che il suo bebé è tranquillo e in buone mani durante la sua assenza. 
Io mi assenterò dal bebito per quattro ore al giorno; fino a qualche giorno fa avevo trovato la giusta soluzione: la tagesmutter dalle 08.00 alle 12.00. Wow.



Devo premettere che durante questo mese di novembre ci siamo dedicati (io, il bebito e la tagesmutter) all'inserimento, ovvero il bebito ha iniziato piano piano ad abituarsi ad essere trasferito in un'altra casa per qualche ora al giorno. Ora...purtroppo l'inserimento non è andato come nei piani: complice qualche impegno imprevisto della tagesmutter (e qualche imprevisto incidente sul lavoro, tipo ustionarsi con una pappa) e complici anche le sue vacanze che sono capitate proprio in mezzo all'inserimento, non siamo riusciti a procedere con un ordine perfetto, ma mi sono detta "che problema c'è tanto il bebito è un bimbo così tranquillo".
L'altro ieri sveglia presto, presto tutti giù dal letto, porto il bebito e volo in ufficio per mettermi a fare un po' di inserimento (perché dopo 7 mesi di assenza anch'io ho bisogno di una rispolveratina). Faccio in tempo ad entrare in ufficio, salutare i colleghi, togliere la giacca, farmi spiegare due robe veloci, veloci che suona il cellulare. E' lei, la tagesmutter. Mi dice che il bebito piange ininterrottamente da un'ora e non c'è modo di calmarlo. Rimetto la giacca, prendo la borsa, faccio la figura della pazza psicopatica (perché farfuglio qualcosa tipo "ehhhh, devo proprio andare il bebito non sta bene, ehhhhh devo andare ciao). E corro all'impazzata a prendere il tram. Giunta a destinazione trovo un bebito singhiozzante, tutto rosso in viso e bagnato di lacrime. Quando mi vede riscoppia a piangere disperato come a volermi dire "ma dove sei stata, genitrice scellerata". Mi sento una merda.
E' talmente sconvolto che sono costretta a dargli la tetta per calmarlo. Dopo la tetta si addormenta di botto, avvinghiato al mio collo. C'è da dire che ultimamente il bebito è un po' più tettone del solito, complice anche la comparsa dei denti e l'inizio a singhiozzi dell'(auto)svezzamento.  Ma c'è anche da dire che non l'ho mai visto così preso male. Ce ne torniamo mestamente a casa dandoci appuntamento con la tagesmutter per il giorno dopo alla stessa ora. Lo stesso faccio con i colleghi in ufficio.
Nel pomeriggio cerco di dimenticarmi dell'accaduto (della serie "eh va bé capita a tutti una giornata così").
Così il giorno dopo (che sarebbe ieri) sveglia presto, presto tutti giù dal letto e vai dalla tagesmutter. Sto giro faccio in tempo a: salire sul tram, scendere alla fermata del lavoro, andare in farmacia a prendere una crema, uscire dalla farmacia ed ecco che suona il telefono. E' sempre lei e il problema è sempre lo stesso; tra l'altro mi dice "se almeno prendesse il ciuccio, saprei un po' come calmarlo". Allora rientro in farmacia, compro un ciuccio al volo, risalgo sul tram. Ritrovo il bebito singhiozzante, gli do la tetta, tento di dargli il ciuccio e alla fine si calma (senza ciuccio). A questo punto dico: "ok, adesso magari provo ad uscire di nuovo, tipo a farmi un giretto qua sotto". Rimetto la giacca ed esco per poi rientrare dieci minuti dopo, previa chiamata della tegesmutter ("no, no vieni, vieni, vieni che non va").
Quello che mi viene da dire adesso è "benissimo!!", nel giro di due giorni mi sono ritrovata a dover ridiscutere l'organizzazione del mio lavoro, del mio bebé, dei miei sensi di colpa, del mio equilibrio emotivo e in qualche modo la mia vita. Ok, forse esagero. Però mi è anche venuto il mal di schiena.
Ho capito che la situazione era grave quando la tagesmutter mi ha guardata e mi ha detto "e adesso cosa facciamo?". Diciamo che è una che non si scanna per trovare delle soluzioni (cerco di essere velatamente polemica: è così strano e "ingestibile" che un bebé pianga? cioè in pratica chi ha un bebé che piange se lasciato con una persona "estranea" non potrà mai più rientrare al lavoro perché la situazione non è gestibile? è normale che chi si occupa del bebé, invece che infondere sicurezza a mamma e bebito si metta ad infondere una gran bella dose di insicurezza?).
E adesso cosa facciamo? e io che ne so. Tra tre giorni torno al lavoro e io non so che fare.
Oggi pomeriggio si ritenta. Nel frattempo ho contattato l'associazione che gestisce le tagesmutter e la simpatica signora mi ha detto "ehhhhhh vabbé è normale che se l'inserimento non è stato fatto in maniera regolare la cosa non può funzionare". Le ho fatto notare educatamente che con tutti i miei precedenti dieci figli non ci sono mai stati problemi e che io di inserimenti non ne so proprio un tubazzo e che se la tagesmutter un giorno sì e l'altro anche era dal medico io non ci posso far proprio niente. Scusate lo sfogo. Anche perché poi ha aggiunto "ehhhhh, in questi casi bisogna ricominciare tutto da capo" e io "forse non ha capito che io da lunedì riprendo a lavorare" e lei "in questi casi bisogna chiedersi se è più importante nostro figlio o il lavoro".
Cara responsabile, stellina cara, grazie di cuore.
L'importante in questi casi è mantenere la calma.
Infatti io sono calmissima.
Ahhhhhhhhhhhhhhhhhhhhhhhhhhhhhhhhhhhhhhhhhh!

2 commenti:

  1. Anch’io ho avuto un’esperienza simile! Inserimento in tilt causa malattia baby, e dopo i primi tre giorni (in cui a malapena riesco a darmi obiettivi di sopravvivenza al nuovo lavoro, nella nuova città e nella nuova casa) la tagesmutter mi dice: dobbiamo darci degli obiettivi di autonomia sul bambino: aaaaaaaaah!

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    1. Ma come avete risolto???? io alla fine ho ottenuto una settimana in più a casa. Meno male, altrimenti mi veniva l'eusaurimento nervoso! Venerdì pomeriggio è andata male, ma oggi un po' meglio...quindi restiamo fiduciosi. Anche perché tante alternative non ce ne sono!

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