Daichecelafai

Dare o non dare il ciuccio, questo è il problema. O almeno è una domanda che molte mamme si pongono.

Io avevo le idee molto, ma molto chiare: niente ciuccio. Il perché è molto semplice: il ciuccio dato troppo presto disturba la suzione; in pratica il bambino si "confonde" e va a finire che non capisce più cosa e come deve succhiare, con il rischio che rifiuti la tetta.
Inoltre, da un punto di vista molto più ideologico, il ciuccio altro non è che un sostituto materno: soddisfa il bisogno di suzione del bambino, bisogno per il quale è stata creata la tetta. Quindi siccome ho la tetta e non ho problemi a tirarla fuori, niente ciuccio.


Ecco. Questa è la teoria. In pratica pare che a volte il ciuccio salvi la vita, o almeno così dice chi lo usa. Perché ci sono momenti in cui il bebé ha un impellente bisogno di succhiare, non per nutrirsi naturalmente, ma solo per consolarsi, per sentirsi al sicuro. E ci sono momenti in cui tu avresti altro da fare che "fare topless".
Tra l'altro la necessità di suzione non nutritiva (così viene definita) è molto alta quando il bambino è fuori dal suo "ambiente" ed è quindi un po' spaesato. Va da sé che se non usate il ciuccio e siete invitati a cena da degli amici, passerete la maggioranza del tempo con le tette di fuori. Questo è giusto per avvisarvi.
Nonostante tutto ciò sono stata fedele alla linea, ma devo dire la verità che ho avuto qualche dubbio.
Stare senza ciuccio è piuttosto dura, sopratutto quando gli altri ti dicono che vivere senza è praticamente impossibile. E soprattutto quando ti rendi conto di essere anche un ciuccio. E soprattutto quando ne hai tre in casa (di cucci intendo...). E soprattutto quando tutti, ma proprio tutti non capiscono il senso di stare senza.
Va de sé che un giorno ci ho provato, a dargli il ciuccio. Mi sono detta "glielo do solo nei momenti difficili".
Risultato? Il bebito ha ciuccerellato per due secondi, mi ha guardata perplesso e poi l'ha sputato malamente. Ci ho riprovato e lui naturalmente ha rifatto la stessa cosa, ma con aria ancora più scocciata. Al terzo tentativo è scoppiato a piangere. Si è talmente innervosito che alla fine ho dovuto dargli la tetta.
Vabbé. Ho capito. Lui è fedele alla linea.

Pare però che prima o poi i bambini senza ciuccio imparino a succhiarsi il pollice, cosa che all'inizio mi destava qualche preoccupazione (si faceva strada in me l'immagine di un bambino con il pollice in bocca, in terza media).
Poi però, aiutata anche dalla sciuretta del consultorio (luogo che frequento volentieri), ho capito che non c'è proprio niente di male nel ciucciarsi il pollice, anzi, prima dell'avvento del ciuccio funzionava proprio così. Inoltre il pollice non serve a tappare la bocca al bambino, perché è lui che decide quando e come usarlo. In più, il pollicione, non può essere usato contemporaneamente al gioco o ad altre attività che si fanno con le mani (cosa che invece si può fare bene con il ciuccio), rimanendo relegato ai momenti di relax.
Insomma, per capirci non sarebbe così male se il bebito iniziasse a succhiarsi il pollicino, anche perché in teoria (e parliamo sempre di teoria) ci sarebbe un po' di tregua per le mie tette. In pratica, in seconda media, potremmo avere dei problemi (il ciuccio, infatti, ad un certo punto lo butti via...il pollice no).

Sta di fatto che il bebito ci sta provando. Alza la manina, tira fuori il pollice e se lo infila in un occhio. Poi ci riprova e se lo infila in bocca ciucciando di gusto, dopo due secondi perde la presa e inizia a ciucciarsi tutte le dita. Poi perde la presa e s'incazza. Comunque siamo sulla strada di un minimo di "autoconsolazione". Daichecelafai. Io e il papà ci speriamo. Se va male c'è sempre la tetta. Sob.